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al testo di Marina Pacifici
Tempus fugit
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La tramontana l’anima sferza, smarrita la via mestra.
Perduta la bussola foglia d’autunno vago senza orientamento, volteggio come solitaria lacrima nel vento, mi celo nel zaffiro respiro del lago.
Nel maggio si separarono tragicamente i nostri sentieri. Quasi un anno nel rimpianto di Te è stillato e nel dolore che non conosce tregua era ieri….
Sei volato via come rondine in autunno gentile sogno che all’alba dilegua nell’aurora di nostalgia.
E ti ritrovo nelle lacrime di rugiada dei miei mesi anonimi e incolori, mesti come i tuoi passi stanchi.
Nelle illusioni assiderate in brina d’ogni mia mattina ti sento malinconico andante dei miei giorni soli.
Nel palpito ferito del mio cuore, nel volo fremente di gabbiani all’orizzonte esuli… Quanto mi manchi!
Marina Pacifici
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